AudioCluster®

 

 

 

 

 

» Una rivoluzione nel riequilibrio psicosomatico attraverso il suono
» 340.000 impulsi elettrici al secondo
» Musica
come riflesso di esperienze psichiche

 
» Informazioni virtuali temporo-spaziali
» Difesa immunitaria attraverso “vaccini sonori”

 

 

 

 

 

Una rivoluzione nel riequilibrio psicosomatico attraverso il suono

 

 

Uno dei primi sensi a formarsi nel corso del nostro sviluppo fetale è l’udito.
Esso costituisce l’origine di ogni percezione. Il medico francese Alfred A. Tomatis, otorinolaringoiatra, ha dimostrato durante i suoi trent’anni di ricerca come l’essere umano reagisca ai suoni già durante la vita embrionale. Questo “suono della vita”, che il feto percepisce soprattutto attraverso la voce della madre, costituisce – secondo Tomatis – la base di tutte le esperienze. Tomatis, che ha sviluppato il metodo da lui stesso chiamato “educazione dell´ascolto”, è il precursore della moderna musicoterapia e terapia attraverso il suono.

 

 

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340.000 impulsi elettrici al secondo

 

 

I compiti del nostro orecchio sono molteplici. Esso trasmette informazioni alla corteccia cerebrale, è sede dell’organo dell’equilibrio ed è responsabile di gran parte del nostro sistema vegetativo. L’orecchio comunica con il cervello attraverso una rete di oltre 30.000 fibre nervose. In media vengono trasmessi 340.000 impulsi elettrici al secondo. Con i suoni si possono raggiungere, tramite il labirinto dell’orecchio interno, e più precisamente attraverso la membrana basilare cosparsa di miriadi di “ciglia” della grandezza di circa otto micron, determinate zone encefaliche in maniera estremamente precisa, in quanto ad ogni sedicesimo di tono della scala musicale corrisponde un recettore. Tutto ciò che è immagazzinato nelle singole aree cerebrali può essere attivato da una risonanza tramite una frequenza definita.

Già il naturalista Ernst F. Chladni aveva dimostrato con le sue “Figure Sonore”, alla fine del Settecento, come la materia possa essere influenzata dal fenomeno della risonanza. Queste figure si formavano quando sottili piastre di metallo cosparse di sabbia venivano fatte risuonare con l’arco di un violino. Gli studi di Chladni furono portati avanti a partire dal 1960 dal medico svizzero Hans Jenny sotto il nome di “Kimatik“. Jenny considerò gli effetti delle vibrazioni su diversi sistemi. I suoni hanno trovato impiego nella scienza medica già da secoli. Non esiste cultura al mondo in cui non si produca e pratichi la musica. Le più antiche tradizioni sull’impiego medico del suono risalgono all’antico Egitto, Assiria, India e Grecia. In quell’epoca i suoni furono utilizzati soprattutto per cerimoniali o canti rituali ed erano eseguiti per la maggior parte dai sacerdoti. L’elenco di coloro che in seguito considerarono l’impiego della musica nella scienza medica si estende da Platone a Leonardo fino a Paracelso.

[Molto istruttivo è il trattato dello scienziato e musicologo spagnolo Marius Schneider “Singende Steine” (edizione italiana: “Le pietre cantanti”), dove illustra le pratiche della terapia con il suono attraverso il canto gregoriano nei chiostri del medioevo europeo.
Recenti ricerche confermano che nella tradizione delle medicine centro asiatica e araba, v’era una profonda conoscenza del ruolo della musica nell’ambito della guarigione. Ad Istanbul (Turchia) tra le rovine di una "Clinica della musicoterapia" sono stati scoperti frammenti di manoscritti e strumenti musicali che documentano tale tradizione in medio oriente fino al600 dC. Di particolare interesse è l’uso dei “maka’a’m”, scale musicali particolari, ciascuna delle quali corrisponde ad un organo interno. Le musiche impiegate terapeuticamente erano eseguite principalmente con 3 tipi di strumenti: flauto traverso “ney”; uno strumento ad arco con 2 corde “rabab”, liuto a 5 cori senza tasti “al’ud” e con l’accompagnamento di diversi strumenti a percussione.
Nella tradizione del periodo classico della musica indiana le scale musicali erano 10, di cui una, la scala “bhairavi”, corrisponde alla scala maggiore del sistema musicale occidentale. Le “raga”, composizioni improvvisate al momento dell’esecuzione, erano legate ad un complesso sistema: tempi, orari, stagioni ecc. nonchè a stati della psiche e della funzionalità fisica.
(N.:Mila Misek)]

 

 

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Musica come riflesso di esperienze psichiche

 

 

Negli ultimi 20 anni sono stati compiuti notevoli progressi per quanto riguarda l’impiego terapeutico della musica. In particolare il ruolo del ritmo è stato oggetto di studi clinici approfonditi. L’impiego di suoni si è tuttavia limitato, finora, a campi ovvii come disturbi dell’udito (per esempio nel caso del tinnitus), a disturbi dell’umore, a sofferenze psicosomatiche o all’aumento della vitalità e nella compensazione allo stress.

Nella ClusterMedizin si è consapevoli dei limiti della classica musicoterapia. La maggior parte dei ricercatori parte da strutture di base armoniche. Nel nostro universo, come ci viene spiegato dal Professor U.J. Heinz, fondatore della ClusterMedizin®, che oltre ad occuparsi di medicina olistica è anche musicologo, tuttavia non è presente alcuna vera armonia, bensì processi che si evolvono da uno stato all’altro e che attraversano qui e là dei nodi armonici come se fossero delle “aree di sosta”. “La musicoterapia tradizionale si serve di semplici strutture melodiche e tonali che riescono unicamente ad alleviare la sofferenza e solo raramente a raggiungere la guarigione. Al contrario noi lavoriamo con effetti sonori aventi un effetto “provocatorio”. Dal punto di vista terapeutico le melodie hanno lo svantaggio di portare l’ascoltatore a spostare l’attenzione su associazioni sonore analogiche. Inoltre a questa breve successione di suoni diversi l’uno dall’altro manca l’effetto pregnante, in quanto sono fuggevoli. I diversi ritmi hanno il solo compito di soddisfare principalmente degli schemi di richiamo infantile non soddisfatti (per esempio il battito cardiaco materno subito dopo la nascita). La musica non può per questo, secondo il musicologo U.J. Heinz, dare sollievo in modo durevole, bensì semplicemente richiamare processi psichici. Una terapia del suono progressista dovrebbe dare impulsi per aiutare sia il corpo che la mente ad emergere da determinati blocchi. Per questo motivo nella ClusterMedizin® si lavora non con melodie e ritmi bensì con suoni e spazi sonori, i cosiddetti AudioCluster®.

 

 

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Informazioni virtuali temporo-spaziali, sequenze frattali e rapporto aureo

 

 

Intendendo per Cluster (raggruppamento / grappolo), unioni molecolari di forma simile (cosiddetti gruppi simili), tutto ciò che esiste può essere elaborato direttamente o indirettamente e trasformato in un Cluster. Cristallizzando, con il processo classico della ClusterMedizin®, sostanze corporee di un individuo, quali sangue, saliva od altro, si possono ottenere, attraverso un’opportuna codificazione computerizzata, informazioni dettagliate e specifiche circa il suo stato di salute. Le informazioni contenute nel cristallo si possono tradurre in codici alfanumerici mediante omplessi calcoli; questi eventi “tempo/spaziali” proprie di ogni cristallo vengono quindi trasformate e gestite nella dimensione “spazio/suono” ottenendo quello che noi chiamiamo AudioCluster®.
A questo scopo ci si serve anche di una particolare matematica appositamente sviluppata, basata sulla geometria frattale e sul rapporto aureo. I nodi che si formano all’intersezione del reticolo frattale, che sono caratterizzati da una ben precisa sequenza “tempo/spaziale”, vengono opportunamente tradotti in suoni udibili con l’ausilio di una strumentazione appositamente concepita, ottenendo dei cosiddetti “Cluster di suoni”.
I suoni delle armoniche superiori possono sembrare inizialmente stonati; hanno però un effetto mirato a livello psicosomatico. Attualmente i TonCluster vengono impiegati con successo sia in medicina interna che in psichiatria. Uno studio in corso di pubblicazione svolto in una struttura psichiatrica in Svizzera, ha dimostrato una significativa riduzione nella somministrazione di psicofarmaci ed effetti duraturi della terapia.

L’ulteriore sviluppo del cluster sonoro è l’AudioCluster®. Esso si basa su modelli di interferenza fisica e biologica ed è come visto, è prodotto con una metodologia esclusiva e registrato su di un supporto CD per permetterne l’ascolto.
Le note fondamentali vengono calcolate su periodi solari, lunari e terrestri a cui vengono sovrapposte oscillazioni minime del battito cardiaco. L’AudioCluster non ha più niente in comune con la normale gestione della melodia musicale con la sua armonia (accordi e suoni armonici superiori). La durata d’ascolto è tra 60 e 600 secondi ca.
Una forma particolare di cluster sonoro è lo SfericsCluster. Gli "sferics" sono scariche atmosferiche (lampi oscuri, invisibili) indotte nell’atmosfera terrestre dalle particelle elementari del vento solare, che esercitano influenze significative sia sul tempo atmosferico e, più in generale, sulle forme viventi del pianeta, in particolare sui microorganismi. Nella ClusterMedizin® questi potenziali elettromagnetici vengono registrati e resi utilizzabili dal punto di vista terapeutico. A questo scopo viene esposta una sostanza liquida all’azione dello sferics, sostanza che viene successivamente cristallizzata con la consueta modalità. Il cristallo così ottenuto, viene poi tradotto in suoni. In questo modo viene resa sonora l’energia cosmica che normalmente agisce sul fisico in maniera impercettibile. L’AudioCluster può essere somministrato con diverse modalità. Lo strumento più adatto per studi o ambulatori è il ClusterPhon®, un apparato (simile ad una poltrona) dalla forma concava del peso di circa 150 kg. Esso trasforma con l’aiuto di speciali trasduttori posizionati a contatto con diverse parti del corpo del soggetto sdraiato, le onde sonore della gamma tra 32 e 18.000 Herz in onde di pressione. Applicando gli auricolari, che conducono le onde sonore dell'AudioCluster, sulla parte dolente, le cellule corporee vengono compresse e decompresse. In questo modo si attiva una mirata attività psicosomatica e comunicazione intercellulare che conduce ad un accellerato processo di autoguariggine. Una versione maggiormente versatile e mobile del ClusterPhon consiste di un apparecchio dotato di cuffie che contenente un vasto assortimento di tracce sonore relative all’AudioCluster®. Con quest’apparecchio, mediante un selettore, si possono scegliere precise vibrazioni che agiscono in modo mirato sulle problematiche individuate. Il paziente può ascoltare l'AudioCluster® anche con l’impianto stereo di casa o con il walkman. È perfino possibile trasmettere questi suoni telefonicamente senza alcuna perdita di qualità, dato che le frequenze di maggiore effetto tra 800 e 4.000 Herz possono essere ascoltate perfino attraverso l’apparecchio telefonico.

 

 

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Difesa immunitaria attraverso “vaccini sonori”

 

 

Nella terapia ClusterMedizin® l'AudioCluster si sovrappone e coadiuva i già menzionati rimedi cluster (gocce Cluster), basati sulla proprietà dell’acqua di immagazzinare informazioni. Mentre l'AudioCluster agisce sul metabolismo somatico attraverso la psiche (azione Psiche > Soma), le gocce agiscono sulla psiche attraverso il metabolismo cellulare e molecolare (azione Soma > Psiche). Entrambi i rimedi si integrano l’un l’altro. Con l'AudioCluster si ottengono risultati positivi in tutti i casi di malattie croniche, in quanto le informazioni trasmesse in dimensione suono, simulanti precisi processi morfologici, promuovono riequilibri energetici tendenti all’autoguarigione.

Le possibilità di impiego dell'AudioCluster sono molteplici, ad esempio per la stimolazione della risposta immunitaria. A questo scopo vengono prodotte raccolte di suoni/frequenze contenenti modelli temporo/spaziali di virus, batteri, retrovirus e miceti. Con il loro impiego si può contribuire ad evitare infezioni su vasta scala, anche epidemiche. A questo proposito, come sostenuto da U.J. Heinz”, i cluster sonori possono agire come una specie di vaccino. In caso di viaggi in zone contaminate, alcuni giorni prima della partenza è consigliabile ascoltare il cluster del germe patogeno presente in quella zona. L’organismo, una volta colpito dal germe, lo riconoscerà subito e avrà un anticipo nella difesa immunitaria rispondendo a tale antigene con una massiccia produzione di anticorpi.
L’audioteca della AudioClusterterapia contiene attualmente una notevole quantità di singoli titoli.

Esempi:
patologia umana: tessuti indeboliti (indicato nell’analisi op. sintomatica)
tessuti danneggiati/disturbati (indicati nell’analisi op. sintomatica)
occhi I, II (oltre altre patologie dell’occhio)
cerebrum
infezioni borrelia
hepatitis C
influenza A
malariaprofillassi (oltre profilassi contro tutti gli altri germi)
M. Parkinson I, II
Germi batteri I, II
virus
miceti
zooti +retrovirus
Metabolismo ormoni
Vitamine
elettroliti I, II
enzimi…

rimedi ClusterMedizin: AudioCluster PathoDeste 1- 8.2;
rimedi della ClusterAnalitica

Allergie A pollini
B sole –raggi UV
C alimenti
D aspecifiche

Specialità benessere (“Wellness”)
AuCl’s individuali (dalla aNSQ (sequenza alfanumerica) nell’analisi)

Geriatria indebolimento dell’udito
AntiAging
Essere fit
Essere giovane
Bambini ADSH (attention deficit syndrome)

e adolescenti concentrazione e studio
P01, V01, W01 (aumento delle prestazioni sportive)
e centinaia di altri titoli...

Notizia importante: in alcuni casi di AudioCluster (p. es. influenza A) alcune tracce sonore sono create e registrate nella banda di frequenze sub e supersoniche, non udibili direttamente dall’orecchio umano (la verifica può essere effettuata tramite un oscilloscopio). Il non udire alcun suono non va considerato come difetto, ed il brano deve essere ascoltato/applicato parimenti ai brani udibili. La percezione a livello cerebrale umano avviene attraverso un’azione subliminale procurata da complesse interferenze.

 

 

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